Il Mughetto del primo maggio
In questo mese, in Francia, si può assistere a un fenomeno prodigioso, ciclico e inevitabile che, sopravvissuto alla pletora di regimi politici che il Paese ha conosciuto nel suo millennio di esistenza, segue ancora un meccanismo ben radicato e noto a tutti. Nessuno può sfuggirgli. Credenti e atei, whig e tories, bambini e anziani, coppie e single: il primo maggio ognuno offre o riceve un mazzolino di mughetti. Che gli piaccia o no.
Ma da dove viene questa strana abitudine francese?
Questa tradizione risale al re Carlo IX. Nel 1560, mentre visitava la provincia del Delfinato con sua madre la regina, il giovane re ricevette da un cavaliere un mazzolino di mughetti. Colpito da un tale gesto, ordinò che "si facesse così ogni anno" e da allora in Francia divenne consuetudine il 1° maggio offrire un mazzo di mughetti a chi ci piace o amiamo, come segno di amicizia o buona fortuna.
Potremmo fermarci qui, ma la Francia e il mughetto condividono una storia molto lunga.
Il fiore era considerato biblico. Tutto derivava da una traduzione della parola ebraica "shoshannath", il cui significato si era perso tra gli stessi ebrei. Appare nel Cantico dei Cantici e, quando lo tradusse in latino, San Girolamo cambiò shoshannath in lilium convallium che letteralmente significa “lis de la vallée” o in inglese... mughetto. Come ogni altro fiore bianco divenne presto un simbolo mariano, rappresentando le lacrime che Maria versò ai piedi della Croce. Va inoltre sottolineato che, durante l'alto medioevo, il vocabolo francese lis indicava qualsiasi fiore di giardino o di fiume, purché bianco e caratterizzato da un buon profumo, come il giglio ovviamente ma anche l'iris - il vero regale fleur de lys - o anche il nostro buon lis de la vallée. La parola muguet compare in francese solo intorno al XII secolo.
Formatasi dalla radice “muge” - che darà Musk e Noix de muscade, il termine muguet si riferiva soprattutto al profumo di questo fiore, paragonabile a quello del musk per potenza e bellezza. In quanto tale, è apparso spesso nella poesia francese. De Rémi ne fa un letto su cui giacciono due amanti, mentre Machaut lo punteggia di viole. Froissart nota che era apprezzato, meno della rosa, ma tanto quanto la calendula. Che fosse chiamato muget, mugest o muguet, è chiaro che era ben noto già nel XII secolo e questa popolarità crebbe.
A cavallo del XV secolo, i cortigiani decoravano i loro farsetti con rametti di mughetto, le donne vi intrecciavano diademi e il fiore divenne sinonimo di scherzi civettuoli e amore spensierato, tanto che il verbo "mugueter" significava "corteggiare" fino a quando cadde in disuso alla fine dell'Ottocento.
La Rivoluzione Francese non fu di buon auspicio per il fiore di re e aristocratici. Durante questi travagli divenne l'emblema dei muscadins, i giovani realisti viziati e “muschiati” che presero le armi contro i sans-culottes a Lione e poi a Parigi. Gettati in prigione, caddero rapidamente nell'oblio e anche il mughetto, ormai troppo strettamente associato alla monarchia, dovette cadere - e così la tradizione del Primo Maggio fu abbandonata.
Ma lo era davvero?
Un secolo dopo l'assalto alla Bastiglia, il Congresso Socialista Internazionale di Parigi ha dichiarato il Primo Maggio Giornata Internazionale dei Lavoratori, in memoria delle manifestazioni che si erano svolte alcuni anni prima a Chicago e che avevano portato alla morte di diverse decine di scioperanti. Quel giorno fu inoltre deciso di indossare un triangolo rosso sui risvolti ogni Primo Maggio, in segno di solidarietà e ricordo del sangue versato dai loro compagni americani.
Due anni dopo, il primo maggio 1891, una schiera di civili si radunò a Fourmies, nel nord della Francia, per marciare e chiedere che la giornata lavorativa fosse ridotta a otto ore, come i cittadini di Chicago, ma la manifestazione fu violentemente repressa. I soldati spararono sulla folla: nove persone rimasero uccise, inclusi quattro bambini, e trenta furono ferite. Tra loro c'era Maria Blondeau, una giovane donna, appena 18enne, morta con in mano un mazzo di rosa canina. In sua memoria il triangolo rosso è stato sostituito da una rosa canina, divenendo il fiore del Primo Maggio, ma il mughetto non aveva ancora pronunciato le sue ultime parole.
Riemerse nel 1907 grazie alla stampa parigina. L'Humanité scriveva che "il 1° maggio non è solo una giornata di rivendicazioni operaie. È anche la festa del mughetto". Il fiore bianco riacquistò popolarità, divenne femminile e frivolo ma soprattutto, più di quanto non abbia mai fatto la rosa canina, simboleggiava la lotta dei lavoratori che dovevano vendere mazzetti di mughetto per strada il primo maggio per guadagnarsi da vivere dignitosamente. La battaglia tra rossi e bianchi infuriò ancora come una volta durante la Comune, per poi risolversi durante l'occupazione nazista.
Nel 1941 il maresciallo Pétain dichiarò il Primo Maggio un giorno festivo ma, poiché non voleva che la sinistra se ne prendesse il merito, proibì formalmente a chiunque di indossare una rosa canina sul bavero, consentendo di indossare esclusivamente il mughetto. Questo divieto fu infine revocato nel 1948 ma era troppo tardi: il mughetto aveva già cancellato la rosa canina dalla memoria delle persone e, così, un fiore biblico e regale divenne l'emblema di una lotta rivoluzionaria, rendendo più candida la memoria, troppo sanguinante agli occhi del governo, di Maria Blondeau, di Fourmies e di Chicago...