ENCENS ROI – UNA STORIA DI PROFUMO.
Incenso.
Dal latino incensum, questo termine originariamente si riferiva a qualsiasi materia di origine vegetale che potesse essere bruciata come offerta sacrificale. Fu solo intorno al XIV secolo che l'espressione frankum incensum - il franchincenso - venne utilizzata per differenziare la resina dell'albero di Boswellia, noto anche come olibano, dagli altri, a significare così la sua eccezionale rarità, il costo elevato e la qualità sopraffina.
Impiegato almeno dal II millennio a.C., come attesta il Papiro di Ebers, l'incenso è all'origine stessa del profumo. L'etimologia della parola, dal latino perfumum, "attraverso il fumo", riflette il processo di fumigazione a cui veniva sottoposto l'incenso per profumare gli ambienti e le persone.
Sacro legame tra profano e divino, tra realtà visibile e invisibile, emanazione degli dèi per gli egizi e lacrime di Helios per i greci, l'incenso non ha mai smesso di affascinare, per il suo aspetto opalescente, per la moltitudine dei suoi colori che cambiano a seconda dell'altitudine e della zona dove viene prodotto, per la complessità della sua fragranza che dipende dalle sue varietà, ma soprattutto per i suoi ormai comprovati benefici terapeutici.
Ricco di acidi boswellici e aldeidi, l'incenso ha mostrato risultati promettenti nel trattamento delle sindromi depressive e dei tumori cerebrali. Al di là della dolcezza del suo aroma, il suo successo liturgico potrebbe essere dovuto alla sua intrinseca capacità di suscitare una forma di gioia in chi lo annusa, di alleviare la fatica dei pellegrini e di lenire l'angoscia dei credenti nella preghiera.
Con la sua nuova creazione, Histoires de Parfums rende omaggio a questa storia multimillenaria e interculturale.
Attingendo alle leggende mesopotamiche e giudeo-cristiane, Encens Roi unisce note balsamiche e cuoiate evocando la via dell'incenso, a lungo dimenticata, che si snoda di oasi in oasi attraverso il deserto arabo, con un insieme di materie fredde che intrecciano il ritratto dell’incenso di una cattedrale incastonato in un reliquiario di preziosi balsami .
L'apertura è minerale, salata, grazie a un accordo di Schinus Molle e di Camomilla romana, aromatica e leggermente fruttata. L'incenso con pennellate discrete di aldeidi prende corpo, attraversa la lontana Arabia ed è adornato da uno zafferano morbido e coriaceo e dalla nota ardente e generosa della bacca di pimento. Seguono densi tocchi neri di muschio, la vibrazione fumosa dell'oud e l'effusione golosa e cremosa di un originale estratto di cacao bianco. L'incenso è ancorato a una base profonda, solida ma contemporanea e potente, grazie al respiro asciutto e teso di un bouquet di legni ambrati.
Tra sole e fumo, pietra bagnata e pelle dolce, Encens Roi è un incanto dove la madre delle resine, nutrita dal suo passato ricco di legni aromatici e profumati, viene sublimata dagli incensi del tempo presente.