COME LA CANNELLA È DIVENTATA L'AROMA DEL NATALE...
Inverno di solito significa Avvento, Natale, alberi e palline, cioccolatini e marzapane - ma inverno significa anche chiodi di garofano, noce moscata, cannella, cannella, cannella… e ancora cannella. Se esistesse solo una spezia da associare al Natale, sarebbe questa. Speculoos, zimtsterne, susumelle, sirupsnipper, pan di zenzero: in tutta Europa il Natale ha il sapore - e l’odore - della cannella, ma per quale motivo? Perché il suo profumo è così rappresentativo di questa stagione e non di un'altra? Ne mangiamo molta di più in inverno che in estate?
Per rispondere è necessario tornare indietro alle sue origini.
Sebbene il suo nome attuale risalga al XII secolo, la cannella è, ovviamente, molto più antica. Lo Shennung, il più antico trattato di medicina cinese, ne fa menzione già nel III millennio a.C. Il suo uso e commercio beneficiò presto delle rotte delle spezie, attraversò la Mesopotamia e si diffuse in Oriente. E’ citata nella Bibbia per la sua fragranza – ad esempio nei Salmi, o nel Cantico dei Cantici – e talvolta per il suo valore – il fatto che la figlia di Giobbe venga ribattezzata Keziah, cioè Cassia, significa che era preziosa come la spezia costosa.
La cannella era impiegata dagli egizi nei riti di imbalsamazione, fino a diventare comunemente simbolo di immortalità. Sia Teofrasto che Ovidio citarono la leggenda secondo la quale la mitica fenice utilizzò la cannella per costruire il suo nido e che alla morte della fenice sarebbe diventata la culla della sua rinascita. Questa credenza portò all'uso popolare della cannella nei riti funebri, sia per il suo potere simbolico che per la sua fragranza, che aiutava a domare l'odore dei cadaveri in decomposizione. Il famoso episodio di Nerone, che ordina di bruciare tutte le riserve di cannella di Roma sulla pira funeraria della moglie, attesta una pratica diffusa negli strati più alti della società romana.
È in parte a questo rapporto con la morte, o meglio con il decadimento, che dobbiamo la presenza della cannella in tutti i nostri biscotti di Natale. Ricca di polifenoli, la cannella è un potente fortificante e antisettico, due proprietà che furono individuate prima dell'era cristiana e che giustificarono il suo impiego nelle ricette invernali del Medioevo europeo. Nel XIII secolo, Arnaud de Villeneuve elenca la cannella come una delle "spezie invernali" insieme a pepe, chiodi di garofano e noce moscata. Non è quindi un caso che questa spezia costosa si sia fatta strada nella cucina invernale europea e che la sua fragranza, di conseguenza, sia stata associata ai suoni, al tempo, ai colori e alle gioie di questa stagione.
Credere che la cannella sia stata utilizzata per coprire l'odore della carne avariata, tuttavia, non è altro che un'idea infondata, poiché la maggior parte degli storici concorda sul fatto che la cannella non sarebbe stata usata in questo modo.
Ma allora, perché la cannella non è mai diventata il profumo di un'altra stagione?
Semplicemente perché è difficile non associarla alle feste di fine anno. Infatti uno studio del 2009 ha dimostrato che l'odore della cannella era percepito come meno gradevole se annusato in estate, provando che la memoria e l'esperienza collettiva hanno portato la cannella ad essere il profumo del Natale, tanto che, mentre il Natale può esistere senza neve, come sa bene la maggior parte degli australiani, raramente accade senza cannella.
Questo è uno dei motivi per cui viene concepita solo come fragranza per la casa, poiché poche persone vorrebbero profumare di pan di zenzero. L'altra causa è il suo stesso aroma, poiché la sua molecola principale, la cinnamaldeide, è altamente sensibilizzante e quindi molto limitata nei profumi raffinati. La mitica base Prunol, con la sua firma di prugne candite che dava il caratteristico sillage a Femme di Rochas o a Féminité du Bois di Serge Lutens, era nota per contenere una quantità piuttosto elevata di cinnamaldeide, ma è stata costantemente ridotta negli ultimi trent'anni.
In profumeria oggi la cannella viene utilizzata solo in piccoli accenni per portare calore agli accordi fruttati, rotondità a quelli floreali, una leggera nota gourmand alle nuance legnose e raramente la si percepisce. Si avverte nel nostro Ambre 114, dove sostiene ed esalta la dolcezza dell'accordo di Benzoino e Fava Tonka, mentre in 1876, associata all'affumicatura del legno di Guaiaco e alle note del Vetiver, riscalda una struttura cipriata in cui una bellissima rosa gioca con il Bergamotto e la brezza fredda del Muschio di Quercia.
Simbolo di rinascita e di vita che trionfa sulla morte, culla della fenice, spezia dei lunghi viaggi, la cannella simboleggia il Natale, la sua luce, il suo calore e la sua gioia che trionfano nelle fredde notti invernali…