Donne che hanno cambiato la profumeria
Nella Giornata Internazionale della Donna desideriamo rendere omaggio a quelle donne, note nel settore ma sconosciute al grande pubblico, che hanno contribuito a fare della profumeria quello che è oggi, quattro creatrici di fragranze rimaste per troppo tempo nell'ombra della loro eredità.
Tapputi - l'iniziatrice.
Forse ricorderai di aver letto di lei in un nostro articolo l'anno scorso, ma Tapputi è la
prima profumiera conosciuto nella storia. Il suo nome è stato infatti trovato su una tavoletta cuneiforme che risale alla seconda metà del II millennio a.C., accanto a un certo Ninu che probabilmente era il suo assistente. Tuttavia Tapputi ha segnato il suo tempo non tanto per essere donna - i profumieri delle corti mesopotamiche erano normalmente figure femminili – ma per il suo talento, messo alla prova dalla sua
dignità di "Benekallim", ovvero sovrintendente di Palazzo. Tutto ciò che resta della sua opera è questa tavoletta su cui, oltre al suo nome, è riportata una formula di profumo e il disegno di un apparato di distillazione, diciassette secoli prima della loro prima descrizione da parte di Zosimo di Panopolis.
Marie-Thérèse de Laire - la mediatrice.
Nel XIX secolo il mondo della profumeria era in piena mutazione. Sotto l'influenza dei
chimici che sintetizzarono molecole odorose come la vanillina o la cumarina, i profumieri hanno visto le loro tavolozze evolversi, diventare più diversificate e le loro creazioni con esse. Tuttavia si trovarono presto di fronte a un ostacolo: la loro mancanza di conoscenza di queste sostanze chimiche aromatiche estremamente potenti, alcune delle quali spesso troppo astratte. È qui che entra in gioco Marie- Thérèse de Laire. Moglie di Georges de Laire, un chimico con la passione per la produzione di nuove molecole, decise di “abbellirle” includendole in accordi di profumo, in modo che i profumieri potessero familiarizzare con queste formule. Alcune di queste basi, considerate mitiche al giorno d’oggi, includono l'Ambra 83 che ha permesso la creazione di Bois des Îles, l’accordo Mousse de Saxe che segnò Nuit de Noël, la Bouvardia che ha caratterizzato Après l'Ondée o il Prunol che ha fatto lo
stesso per Femme. Il suo lavoro dietro le quinte è riconosciuto oggi per aver portato alla realizzazione di successi in profumeria che continuano a ispirare i Maestri di oggi.
Germaine Cellier - l'iconoclasta.
Nel 20° secolo, in un momento in cui la profumeria era ancora dominata da figure
maschili, Germaine Cellier ha lasciato il segno con il suo stile sfrontato, che rifletteva la forza del suo carattere. Ha inventato il suo personalissimo modo di creare e ha aperto la strada a molte future donne del settore. Individuata negli anni '40 dallo stilista Robert Piguet, Germaine Cellier ha realizzato per lui Bandit, un chypre con overdose di isobutyl quinoline - o IBQ per chi la conosce - per conferire alla composizione un carattere deciso e coriaceo. Seguirono fragranze d'avanguardia, da Vent Vert con la sua sovrabbondanza di galbano, rendendola il primo profumo verde della storia, a Fracas, una tuberosa profondamente sensuale ma mai priva di eleganza, due esercizi stilistici ancora ineguagliabili al giorno d’oggi.
Sophia Grojsman - la rivoluzionaria.
Di tutte le arti la profumeria è quella che si è evoluta più lentamente, ma senza dubbio deve il suo ultimo grande balzo al genio di Sophia Grojsman. Nata in Bielorussia, Sophia Grojsman è una delle profumerie più prolifiche del 20° secolo, con classici come Lalique, Jaipur, Yvresse e soprattutto Trésor di Lancôme, il primo esempio dell’accordo "Abbraccio", che rappresenta quasi l'80% della struttura ed è
composto da soli cinque ingredienti. In un momento in cui i creatori stavano realizzando formule complesse Sophia Grojsman faceva soffiare un vento di semplicità con la sua scrittura efficace, sensibile e minimalista, annunciando lo stile
schietto e sobrio così caratteristico dei profumi di oggi.
Per la Giornata Internazionale della Donna, scopri la nostra selezione prettamente femminile ispirata a George Sand e Mata Hari, tra le altre.