Moulin Rouge: Il cabaret più francese del mondo
600.000 spettatori e 240.000 bottiglie di champagne all'anno, 1.000 costumi, 850 posti a sedere, 800 paia di scarpe, 455 dipendenti, 7 record mondiali, e un profumo: il Moulin Rouge è senza dubbio il cabaret più emblematico di Parigi. In occasione della sua riapertura questo mese, vi faremo scoprire la sua spettacolare storia.
Il 6 ottobre 1889 Charles Zidler e Joseph Oller aprirono il Moulin Rouge vicinissimo a Montmartre. Il suo arredamento spettacolare rifletteva la loro ambizione di renderlo uno dei luoghi più celebri e cosmopoliti di Parigi.
Oltre al cabaret e al suo gigantesco auditorium, il Moulin Rouge ospitava una fiera, un caffè e un giardino dove sedeva un monumentale elefante di gesso, reliquia dell'Esposizione Universale, che fungeva da camerino per le ballerine e da club dove gli uomini potevano assistere a uno spettacolo di danza del ventre al costo di un franco.
Un anno dopo la sua inaugurazione il Moulin Rouge ebbe un tale successo che il futuro Edoardo VII andò a visitarlo. Mentre era seduto a un tavolo, la ballerina nota come La Goulue lo riconobbe e disse, a passi di can-can: "Hey Galles, stai offrendo lo champagne! Paghi tu o se ne occuperà tua madre?
Grazie al suo brio e al suo fisico sensuale, è diventata la ballerina più pagata di Parigi, la star del Moulin Rouge e l'incarnazione del can-can francese che, sebbene inventato in Gran Bretagna, si è trasformato nel marchio di fabbrica del cabaret. Da Parigi e da tutta Europa la gente si accalcava per vedere "oro e gambe di donna" in un'atmosfera spensierata e rilassata dove risate e piacere andavano sempre di pari passo.
Perché il Moulin Rouge è un cabaret come nessun altro.
È importante comprendere il cambiamento apportato dal Moulin Rouge. Fino ad allora le donne esistevano solo come soggetti di dipinti o sculture, e sempre vestite fino al collo. Sotto l'effetto di una soffocante moralità cristiana i corpi venivano nascosti da guanti, veli e sottogonne... che le ballerine del Moulin Rouge si divertivano a sollevare.
Più che un semplice riflesso dell'ottimismo della Belle Époque, il Moulin Rouge incarnava il brio francese che, un secolo prima, aveva fatto soffiare un vento di libertà su tutta l’Europa.
Nel 1903 il Moulin Rouge iniziò la sua trasformazione. Abbandonò i caffè-concerti e i balli popolari che si svolgevano in giardino per dedicarsi interamente a spettacoli e operette che imperversavano all'epoca: "Voluptata", "La Feuille de Vigne", "le Rêve d'Egypte" e altre commedie si sono susseguite in un clima insolente e disinibito, al punto che Colette si scambierà un bacio con la sua amante… sul palco.
Nel 1907 l’attrice e cantante Mistinguett arrivò al Moulin Rouge ma fece appena in tempo a lasciare il segno perchè nel 1915 un incendio distrusse il locale. Fu ricostruito solo nel 1922, dopo la fine della Prima Guerra Mondiale.
Il Moulin Rouge si reinventò sotto la guida del suo nuovo direttore che portò i più grandi artisti dell'epoca: Raphaël Beretta per la musica, Gina Palerme, Jeanne Aubert e Maurice Chevallier sul palco, Gesmar per le scenografie, Jacques-Charles per la messa in scena e soprattutto Mistinguett. Grazie a questo duo, il cabaret conquistò un'immagine più gloriosa rispetto agli inizi e ha dato vita a spettacoli e canzoni così mitici - La Revue Mistinguett, Ça, c'est Paris, Il m'a vue nue, On m'suit - che il nuovo direttore del Moulin Rouge affidò loro la direzione artistica.
Nel 1929 Mistinguett si ritirò dalle scene e il Moulin Rouge, fedele al suo ideale di libertà, ospitò la prima europea di Blackbirds di Lew Leslie, spettacolo americano con un centinaio di ballerini afroamericani guidati dalla famosa Florence Winfrey.
Nei decenni che seguirono sul palco si esibirono decine di artisti di fama mondiale: Edith Piaf nel 1944, Bill Crosby e Josephine Baker nel 1953, le "Doriss Girls" nel 1957, oltre a Luis Mariano, Charles Trenet, Charles Aznavour e Linea Renaud.
Nel 1962 il Moulin Rouge si ampliò, installò un acquario e creò i primi numeri acquatici.
In seguito al folgorante e monumentale successo di "Frou Frou" si consacrò la tradizione di denominare ogni spettacolo con una parola che iniziasse con la lettera "f". "Frisson", "Fascination", "Fantastic", "Festival", "Follement", "Frénésie", "Femmes, femmes, femmes", "Formidable" e "Féerie" si susseguirono con un ritmo frenetico, coronato da una pletora di celebrità.
Nel 1979, Thierry Le Luron, Dalida, Charles Aznavour, Jean-Claude Brialy, George Chakiris, i Village People e Zizi Jeanmaire si sono riuniti sul palco per il 90° anniversario del cabaret, rappresentando la sua portata universale, indipendente dalle origini sociali, colore della pelle, genere o sessualità.
Tempio del piacere divenne l'attrattiva notturna parigina più ambita, tanto che il 23 novembre 1981 il Moulin Rouge mise in scena il suo spettacolo a porte chiuse... davanti alla regina Elisabetta II. Altri membri della famiglia reale si sarebbero poi recati al Moulin Rouge per serate eccezionali: la principessa Anna, il principe Edoardo, il principe Carlo e Lady Diana nel 1989.
Nello stesso anno, per celebrare il suo centenario, il cabaret organizzò un gala presieduto dai più grandi talenti della scena internazionale: Lauren Bacall, Ray Charles, Tony Curtis, Ella Fitzgerald, i Gipsy Kings, Margaux Hemingway, Barbara Hendricks, Dorothy Lamour e Jerry Lewis. Successivamente la mitica diva americana Jessye Norman si esibì in un concerto privato al fianco del francese Charles Aznavour.
Dopo undici anni in calendario e 4,5 milioni di spettatori, lo spettacolo "Formidable" si è concluso ed è iniziato "Féérie", eseguito ancora oggi.
Nel 2010 il Moulin Rouge ha chiesto a Histoires de Parfums di raccontare con un profumo la sua storia avvincente, l’atmosfera leggendaria, gli spettacoli audaci e lo spirito di libertà che ha guidato i suoi numeri per oltre cento anni, portando alla nascita della fragranza 1889, Moulin Rouge.
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